Ogghy, il micio che ha percorso 140 km per tornare a casa

C’è chi dice che siano egoisti, opportunisti e che rimangano nelle nostre case solo per amore delle comodità e del cibo. Eppure se fosse così, i nostri gatti non affronterebbero viaggi lunghi mesi, o persino anni, per ritornare da noi, proprio da noi. C’è stato il caso di Nemo, che in tre mesi ha coperto i 300 km che lo separavano dalla sua famiglia; e oggi, nel dicembre 2017, la storia si ripete. Vi presentiamo Ogghy, il micio che ha percorso 140 km per tornare a casa. 

Ogghy, il micio che ha percorso 140 km per tornare a casa. Fonte: http://corrierefiorentino.corriere.it/

Questa storia inizia nell’estate del 2015. Bella Pezzoli era in vacanza, e con lei il suo amato Ogghy, a Grosseto. Nessuno si era dato disponibile per curarsi di lui in sua assenza, e così ha dovuto portarlo con lei. Lì, però, è successo quello che nessuno dei due avrebbe voluto: Ogghy è scomparso, si è perso. Fin dal primo giorno, Bella si è messa in moto perché il suo amore peloso tornasse da lei. Ha messo in giro volantini, domandato agli abitanti, è uscita in strada a cercarlo. Anche quando, con il cuore infranto, è dovuta partire per tornare alla sua casa di Scandicci (Firenze), non si è data per vinta. Non ha mai smesso di diffondere appelli in zona e sui social network.

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Perché Bella non ha mai dubitato che Ogghy fosse vivo. Tanto che ha dichiarato al Corriere Fiorentino:

“Non pensavo fosse morto, era troppo intelligente per farsi investire da un’auto.”

Sabato 7 gennaio la sua fede è stata ricompensata. Alle quatto e mezza del pomeriggio i suoi sette gatti, sia in casa sia in giardino, l’hanno chiamata con urgenza vicino all’uscio di casa: e dietro la porta c’era lui, Ogghy. Era terribilmente dimagrito, puzzava ed era sfinito, ma era lui. E lo ha dimostrato dopo, che entrato dritto in casa, si è diretto prima alla sua lettiera e verso le ciotole di cibo, poi si è accomodato sul suo pouf preferito per un meritato sonnellino. E se tutto questo non bastasse ai più scettici, il neo-ritrovato Ogghy ha sul corpo la cicatrice rimastagli quando è stato sterilizzato.

Sarebbe meraviglioso se la storia di Ogghy, il micio che ha percorso 140 km per tornare a casa, finisse qui. Con l’immagine di lui tra le braccia della sua umana, pronto a una nuova vita insieme a lei.

Purtroppo, le fatiche sostenute durante la lunga marcia si sono rivelate essere eccessive per il fisico di Ogghy. Qualche giorno dopo il suo rientro in famiglia, il cuore di Ogghy ha ceduto. Come Argo, il fedele amico di Ulisse, ha atteso il tempo di poter rivedere la sua umana: solo allora si è lasciato andare.

Un esempio di fedeltà e amore felini come pochi, di fronte a cui anche i più scettici non possono che chinare il capo. Ciao, Ogghy.