Il gatto e le porte chiuse non vanno d’accordo: perché?

È senza dubbio capitato a tutti: chiudiamo una porta e immediatamente il nostro gatto, se sveglio e non intento a mettere in atto uno dei suoi lunghissimi pisolini tanto cari ai felini, accorre miagolando, grattando la porta, chiamandoci e insomma chiedendoci in tutti i modi di aprire. Poco importa se si tratta della porta del bagno chiusa in occasione della doccia. Salvo poi, appena ci decidiamo ad accontentarlo, correre via verso nuove avventure nei meandri della casa. La domanda sorge spontanea: perché il gatto e le porte chiuse non vanno d’accordo?

Con l’aiuto delle sagge parole dell’etologa Sonia Campa abbiamo provato a rispondere a questa domanda e sciogliere questo dilemma.

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Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=VVFjeHtqXvk

Per districare questa matassa partiamo da un dato di fatto certamente noto a tutti noi. Nelle ore in cui il gatto è sveglio, solitamente, non manca mai di mostrarsi nelle stanze in cui paiono accadere cose nuove, o comunque movimentate, che rompono in pratica la routine; e anche quando non accade nulla del genere, fa il giro delle stanze di casa per tenere sotto controllo il suo territorio ed essere sicuro di sapere proprio tutto quello che è in esecuzione. Del tipo, se c’è stato qualche cambiamento, se è passato di lì qualche altro gatto o, in genere, se si è verificato un qualsiasi evento degno di nota.

Come può farlo, se trova una porta chiusa?

Una porta chiusa è, nella mente del gatto, un ostacolo al suo lavoro di “supervisione”. È un ostacolo inaspettato nel suo territorio. Nel territorio del gatto, in natura, non esistono ostacoli e sbarramenti. Il territorio per un micio è fatto di odori; in particolare, del suo odore che lascia continuamente in giro per marcarlo.

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Fonte: https://it.pinterest.com/pin/62417144813104738/

Perché allora, una volta che gli apriamo la porta chiusa di cui tanto si lamenta, getta semplicemente un’occhiata all’interno poi se ne va disinteressato? Evidentemente, non ha visto granché degno della sua attenzione. Ma giustamente, una porta chiusa genera curiosità felina, e se non avessimo aperto Micio non avrebbe potuto assicurarsi che tutto procede come da programma, senza grossi scossoni o sorprese da ispezionare.

Sonia Campa, nel suo articolo dedicato all’argomento riguardante il gatto e le porte chiuse, estende la spiegazione a un concetto ben più ampio di questo: a suo parere, l’accesso a tutti i locali della casa-territorio rappresenta per il gatto la libertà di scelta, vale a dire la libertà di girovagare come più gli piace senza barriere di alcun tipo… decidendo anche come dividere la sua attenzione tra gli elementi del territorio.

Per chiudere con un tocco di umorismo, vi presentiamo la traduzione di una poesia trovata su Pinterest, proprio sull’argomento gatti e porte.

Fammi entrare, fammi entrare, fammi entrare,
fammi entrare, fammi entrare, fammi entrare,
fammi entrare, fammi entrare, fammi entrare,
fammi entrare, fammi entrare, fammi entrare,
fammi entrare, fammi entr-

Oh, salve umano!

Non mi aspettavo mi avresti ascoltato.
Non mi aspettavo di avere il permesso di entrare.
Non mi aspettavo una stanza così…
così incredibilmente noiosa.

Alla prossima, umano.