Uchoa e il distributore di cibo per animali randagi

Per quanto la scelta di una professione legata al mondo animale dovrebbe indicare anche un cuore tenero verso gli esseri viventi non umani, e anche questa in realtà non è una regola, non è detto che una persona devota al loro benessere debba essere un veterinario, un toelettatore o un pensionante per animali. Lo ha già dimostrato la Pugedon, società turca che si occupa di macchinari per l’agricoltura e pannelli solari, che ha ideato un distributore di cibo per cani e gatti alimentato a plastica, in modo da incrementare anche il riciclaggio. E ora un’idea simile è nata dalla collaborazione di una veterinaria e un ingegnere di Uchoa, città del Brasile.

DistributoreUchoa

Fonte: http://www.petedintorni.it/

Il tutto è partito, ovviamente, dalla collaborazione di queste due persone, che in comune hanno la preoccupazione per lo stato di salute dei randagi. E allora mettere assieme le forze è stato facile.

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Affidarsi a gattari e volontari in genere è evidentemente sembrata alla veterinaria e all’ingegnere una soluzione troppo “fragile” forse. E allora, perché non ricorrere alla tecnologia, e nello specifico a un sistema di distribuzione automatica di cibo e acqua? Sono partiti da un vecchio frigorifero ormai fuori uso, e ne hanno modellato i meccanismi e la “carcassa” in modo che potesse assurgere al suo nuovo ruolo.

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Fonte: nonsoloanimali.com

Il risultato è questo distributore della capienza di 20 litri di acqua e 50 kg di cibo secco, ciascuno contenuto in un serbatoio distinto. La bella invenzione sfama ogni giorno circa 70 tra cani e gatti.

Le domande a cui rispondere, ora, sono due. La prima, ovvia, è: da dove viene il cibo con cui rifornire il distributore? Dalla brava gente di Uchoa, pare, che dona crocchette da destinare all’alimentazione dai randagi. Secondariamente, un lettore attento si potrebbe domandare se cani e gatti non abbiano bisogno anche di cibo umido nella loro alimentazione. Indubbiamente sì, in un’alimentazione ideale andrebbero inclusi entrambi, ma ci si può davvero lamentare di qualcosa del genere quando il rischio, e accade in molti, troppi luoghi, è vedere i randagi morire di fame? Peraltro, noi non lo sappiamo con sicurezza, ma è possibile che ci siano gattare che portano quotidianamente scatolette ai mici di Uchoa.

Insomma, non resta che complimentarsi per la splendida iniziativa!