Risarcimento per un micio sbranato: 26.000 euro

È argomento di costante dibattito come in Italia la vita degli animali non sia mai valutata a sufficienza, come le pene per maltrattamento contro gli animali siano costantemente inferiori al valore morale e affettivo che diamo ai nostri compagni di vita pelosi. Eppure, a Pavia una donna ha dato un calcio alla morale comune e ha chiesto come risarcimento per la vita persa del suo micio una somma da record: 26.000 euro. Ecco cosa è accaduto.

Era una giornata come tante, e come era solito fare il micio bianco europeo di una signora 52enne di Pavia era uscito per farsi una passeggiata e prendere un po’ di aria. Il micio era una presenza conosciuta nel vicinato, tanto che si era ormai abituato a entrare nel cortile dei vicini e chiedere loro qualche leccornia e una dose di carezze.

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Un micio bianco. L’immagine è esemplificativa, non si tratta di una foto del micio ucciso. 

Purtroppo, in quella giornata funerea, l’American Staffordshire Terrier dei vicini si trovava nel giardino confinante col suddetto cortile. Solo una rete a separarlo dal gatto: ed è accaduto l’irreparabile. Ci è voluto davvero poco al cane per scavarsi una via sotto la rete e raggiungere il micio bianco, ancora meno perché le zanne canine gli portassero via la vita. I vicini di casa della signora, terrorizzati e orripilati, temendo di finire anche loro attaccati dal cane, si sono chiusi in casa e hanno visto tutta la scena da dietro la sicurezza della loro finestra.

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Un esemplare di American Staffordshire Terrier. Non si tratta dell’esemplare “colpevole”. Fonte: pinterest.com

L’umana del micio sbranato era legatissima a lui: lo aveva incontrato in un momento difficilissimo della sua vita ed era stato per lei un conforto di altissimo valore. E così, ha quantificato in 26.000 euro i danni morale che la sua morte le ha causato e proprio quella cifra ha chiesto come risarcimento. Stando al sito web www.laprovinciapavese.gelocal.it si attende ora il verdetto del magistrato Andrea Pirola.

Tante le domande che sorgono alla mente.

Il cane era universalmente riconosciuto come minaccioso e aggressivo? Aveva “minacciato” il micio in altre occasioni? E se sì, perché la faccenda non è stata denunciata prima agli organi di competenza? Un cane da guardia abbaierà sempre a chi si avvicina alla sua proprietà, ma se arriva a evadere per aggredire qualcuno qualcosa non va nel suo addestramento e nel modo in cui è tenuto.

Se il comportamento aggressivo del cane è stato improvviso e anomalo, che cosa lo ha spinto a partire all’attacco?

Se davvero il micio non ha fatto in tempo a sfuggire, quanto vicino poteva essere alla recinzione? E quanto spesso, se è questo il caso, tendeva ad avvicinarcisi? Qualora si trattasse di un atto frequente, stava tanto al padrone del cane quanto ai vicini a lui tanto affezionati impedirgli di “stuzzicare” il cane”.

Tutte domande che naturalmente non cancellano i fatti puri e crudi e vanno al di là di un qualsiasi risarcimento: un animale innocente è stato sbranato per una, o più, disattenzioni degli umani. Buon ponte, micione.