Cocullo: ordinanza del Sindaco vieta di sfamare i gatti randagi. Ecco la situazione.

Come già il Tar ha dato dimostrazione in passato, un’ordinanza che vieta di nutrire i randagi è contro la legge italiana stessa, fin quando vige la “non sussistenza di giustificazioni reali alla base dell’ordinanza, come problemi di natura igienico-sanitaria o pericoli per la pubblica incolumità”. Proprio per questo, l’ordinanza del Sindaco di Cocullo ha fatto parlare, anche in maniera aspra, all’interno dei circoli animalisti. Il quadro dipinto da alcuni siti era quello di un Sindaco che vuole far morire di fame i randagi presenti sul territorio comunale; tuttavia basta dare una letta all’ordinanza per capire che, sebbene la soluzione al problema esistente a Cocullo non sia certo quella prospettata dal suo Sindaco, le cose non stanno esattamente così.

Sul suo profilo Facebook, il Sindaco Sandro Chiocchio ha pubblicato il testo completo dell’ordinanza, che noi a nostra volta riportiamo qui.

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Dunque, l’ordinanza è motivata da problemi di odore e pulizia, che gli escrementi dei gatti compromettono.

Il primo dettaglio che salta agli occhi, a una prima lettura, è che se pure esiste effettivamente un divieto a nutrire i gatti esso è limitato a determinate specifiche aree; e che esso giunge dopo che si è tentato in altre maniere di limitare la sporcizia causata dalla presenza degli animali nelle aree.

Il Sindaco Sandro Chiocchio, dopo aver identificato il problema, non vi ha posto rimedio come primo passo con questa ordinanza. Ha tentato altre soluzioni che, come è scritto nel testo, non hanno avuto effetto. Circostanza che non stupisce più di tanto, considerando che non ci si può aspettare da un gatto di strada che utilizzi lettiere igieniche senza alcun addestramento a riguardo. Inoltre il fatto che sia stato incluso nell’ordinanza l’obbligo a raccogliere i contenitori in cui è distribuito il cibo fa pensare che diversi tra i cittadini non abbiano questa cura.

In casi come questi riteniamo che la cosa giusta da fare non sia scagliarsi contro l’ordinanza del Sindaco di Cocullo con indice puntato, bensì suggerire alcuni punti di riflessione.

In primo luogo, in una situazione del genere in cui il numero dei randagi aumenta il primo passo da compiere sarebbe la sterilizzazione, in forma di “trap-neuter-return”, vale a dire catturare i gatti, sterilizzarli e liberarli nuovamente.

Secondariamente, ma non certo per ordine di importanza, c’è il problema di spostare una colonia felina. Se nello specifico i gatti hanno eletto come loro area di residenza proprio le vie “incriminate”, è improbabile che vadano a cercare cibo altrove. La colonia va spostata con le dovute maniere, che le associazioni del territorio possono certamente suggerire se interpellate.

ordinanza contro gatti sindaco Cocullo

Infine, è opportuno rinnovare l’appello ai cittadini di buon cuore che desiderano nutrire i gatti: è importante mantenere la pulizia nell’area, utilizzando ciotole e rimuovendole quando i mici hanno terminato di mangiare.

L’ordinanza del Sindaco di Cocullo va certamente rivista. Questo non significa che, con garbo e cortesia, non si possano proporre soluzioni alternative all’amministrazione comunale.