Come non va educato un gatto: ecco le cose da non fare assolutamente

Per quanto possiamo adorare i nostri felini domestici, non è detto che la convivenza con loro sia sempre facile. Talvolta, le loro esigenze cozzano con le nostre, o si traducono in comportamenti che portano un disagio all’interno dell’ambiente familiare. In questi casi, è necessario prendere contromisure educando il gatto. Impresa tutt’altro che facile in alcuni casi. Ancora prima di esaminare le maniere più efficaci per farlo, è bene sapere cosa non fare, cosa va evitato a ogni costo. In altre parole, come non va educato un gatto. Noi l’abbiamo imparato da Ewa Princi, e lo spieghiamo a nostra volta a voi.

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La regola in se stessa è semplice ed essenziale: punire il gatto non serve a nulla. Questo perché, semplicemente, anche l’atto che più appare come un dispetto o una ripicca altro non è che l’espressione di un disagio o un bisogno non soddisfatto. Pertanto far sentire in errore Micio, non ha altro effetto che renderlo ancora più stressato, più ansioso e perciò più ribelle.

Esistono poi, entrando nello specifico, atteggiamenti che sarebbero sempre, sempre da evitare.

Gridargli contro è completamente inutile. Dal tono infuriato lui percepirà il nostro malumore, e ciò non farà che stressarlo ulteriormente. Soffiargli contro o sul muso, poi, è ancora più sbagliato, perché per i gatti il soffio è un suono che sa di minaccia; e sentendosi minacciato, si chiuderà ancora di più nel suo disagio.

Fonte: https://www.dogalize.com/

Altri rimedi, come il chiuderlo in uno stanzino o spruzzargli acqua addosso, non servono a fargli associare l’atto incriminato, qualsiasi esso sia, con una sensazione spiacevole, bensì solo a fargli ricordare che siamo stati noi a causargli ansia o fastidio.

Da qui al prenderci in antipatia e a temerci, il passo è breve. E se questo accade Micio, sentendosi rinchiuso in un ambiente che non lo fa sentire sereno al sicuro e messo metaforicamente con le spalle al muro, contrattaccherà con altri comportamenti ribelli. Un po’ come allungherebbe una zampa a unghie sguainate contro un nemico che non gli lascia altra scelta.

C’è solo un modo corretto di agire utilizzando le punizioni: vanno messe in atto facendo in modo che Micio non si accorga che giungono da noi. E anche questa dovrebbe essere un’ultima risorsa.

Ecco, dunque, come non va educato un gatto. E perché è sconsigliato farlo nelle maniere descritte.