Cosa pensano i gatti degli esseri umani?

Vi siete mai chiesti cosa pensano i gatti di noi? La risposta arriva da John Bradshaw, direttore della fondazione dell’Anthrozoology Institute presso l’Università di Bristol. John ha studiato il comportamento dei gatti per decenni analizzando, in particolare, come i felini si rapportano agli esseri umani; nel 2013 ha pubblicato il libro “Cat Sense” in cui spiega l’interazione gatto – uomo.


Le conclusioni a cui è arrivato il micio-studioso partono dal presupposto che i gatti, a differenza dei cani, convivono con gli esseri umani da meno tempo e che comunque sono rimasti animali per lo più selvatici. I cani, invece, nel corso dei secoli, hanno cambiato il loro atteggiamento nei confronti degli uomini e si sono lasciati addestrare. C’è da considerare, inoltre, che i cani sono animali sociali, mentre i gatti sono predatori solitari.

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Il risultato di queste differenze è che i gatti interagiscono con gli uomini così come lo farebbero in natura, con i loro simili. Ad esempio, quando il gatto ci saluta, ci viene incontro con la coda alzata e si strofina con insistenza vicino alle nostre gambe; questa modalità è la stessa con cui i gatti esprimono affetto ai loro simili. “Nella società dei mici, questa sequenza è di solito eseguita da un gatto più piccolo verso uno più grande, un gattino o gatto giovane verso la madre o un parente più anziano, una femmina verso un maschio“, ha affermato Bradshaw.

Questo sembra essere un modo con il quale i gatti più piccoli indicano a quelli più grandi che vogliono rimanere amici. Quando i mici iniziarono a diventare cordiali verso di noi, forse 5.000 a 10.000 anni fa, hanno semplicemente adattato questa parte di comportamento per mostrare che noi piacciamo a loro“.

Bradshaw sottolinea, inoltre, che non è corretto affermare che i gatti ci vedano come loro simili; comprendono che non siamo gatti, ma ci trattano come loro simili.
I gattofili d’altronde già sanno che i gatti ti trattano alla pari, senza gerarchie (magari il comando è lievemente spostato verso di loro :p).. e lo sapeva anche Sir Harry Swanson che affermava: “Non è possibile possedere un gatto. Nella migliore delle ipotesi si può essere con loro soci alla pari.”