Disabilità: tre storie in cui non ha fermato i gatti

Animali e disabilità: un tema complicato, che scatena discussioni a qualsiasi tavolata. C’è chi considera, in questi casi, la soppressione un atto di pietà; c’è chi persino concorda, ma ammette che “non ne avrebbe cuore”. Fortunatamente, e ovviamente noi siamo tra questi, c’è quasi sempre anche chi difende il diritto alla vita di chi, alla vita, ha una chance come gli altri: semplicemente, a volte si realizza in modi un po’ più fantasiosi.
Qualche animale, come 
Lil’ Roux, oltre a una vita piena ha trovato anche la fama. Altri, più semplicemente ma non meno dignitosamente, hanno imparato a sfruttare i loro sensi, Billy ad esempio. Oggi vogliamo raccontarvi altre tre storie di animali disabili che hanno vinto la loro scommessa.

Anakin

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La storia di Anakin inizia nel 2012, quando Carrie Hawks, signora californiana di professione artista, adocchia un gattino bianco e nero molto particolare, privo delle zampe posteriori, nella colonia felina vicino a casa sua. È amore a prima a vista, ed è amore che dura nonostante la signora Hawks scopra successivamente che Anakin, così infatti viene battezzato il piccolo felino, è nato non solo senza zampe posteriori ma anche senza bacino, e che avrà talvolta bisogno di clisteri come aiuto per fare i suoi bisogni.

Oggi, nel 2016, Anakin, o Ani come è stato affettuosamente, soprannominato, si gode la vita con i suoi compari felini, va nella lettiera per conto suo e ha persino un sito web personale e una pagina FB dedicata. Non male, eh?