Il dramma degli animali in seguito all’incendio di Atene

Quando si parla di tragedie naturali, a soffrirne è tutto il territorio interessato: la terra, le piante, i residenti umani e, ovviamente, anche gli animali. Laddove l’animale domestico è considerato parte della famiglia, la sua perdita a livello affettivo è un bel pugno nello stomaco, soprattutto se unito a un addio alla propria casa o alla scomparsa di membri familiari. E le vittime del terremoto in Italia lo sanno bene. È ugualmente triste e scioccante il dramma degli animali in seguito all’incendio di Atene, che sta devastando una zona considerevole della regione greca dell’Attica.

Fonte: http://www.lastampa.it

I roghi di Atene non hanno rubato solo la casa, o i cari, di chi lì viveva. Numerosissimi animali da compagnia sono andati perduti, o si sono smarriti, nella concitazione dell’emergenza e forse cercando un posto sicuro per se stessi.

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La buona notizia, se così possiamo chiamarla, è che le persone non hanno dimenticato i loro quattrozampe. Tutt’altro. I social e i blog greci come Keep Talking Greece sono un tripudio di fotografie di animali smarriti o ritrovati, tutto nel tentativo di riunire famiglie spezzate. Tantissime sono le porte che si aprono a favore degli animali ritrovati, persone pronte ad accoglierli in attesa che possano tornare alla loro legittima casa. Non manca all’appello neanche l’invio di medicinali e suppellettili utili ai volontari che, sul campo, cercano attivamente altri randagi bisognosi di cure.

Fonte: http://www.traveling-cats.com

A tenere le fila di tutto sono associazioni animaliste come “Animal Friends House” e soprattutto l’attivissima Dog’s Voice, che sulla sua pagina Facebook aggiorna regolarmente la popolazione interessata sul modo in cui le operazioni di salvataggio procedono.

Questo, in ogni buon conto, è il quadro che presenta LaStampa.it. E se davvero è così che stanno andando le cose, è chiaro che per gli ateniesi il dramma degli animali in seguito all’incendio di Atene non è una faccenda secondaria, di cui occuparsi se rimane tempo. Bensì piuttosto un’emergenza sentita come pressante e che procede di pari passo con quella dei cittadini.