Inondazione: cane e gatto… amici e alleati

Le catastrofi naturali sono diventate sempre più frequenti col passare degli anni. Piogge torrenziali, siccità, terremoti, tsunami, un’inondazione sono anche le circostanze in cui si accorre ad aiutare le persone ma si tende, comunemente, a scordarsi del tutto degli animali. E invece, ci sono anche loro a soffrire con l’acqua alla gola, sotto le macerie di un edificio o a morire di sete dove non piove da un mese.

Qualche volta, evidentemente, gli animali hanno imparato a fare affidamento l’uno sull’altro. Come in questo caso.

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Cane e gatto, sorpresi evidentemente da un’inondazione, hanno unito le loro forze. E questo cagnone non ci ha pensato due volte prima di accogliere sulla schiena il micio. Un’occhiata alle orecchie del micione grigio conferma come la permanenza sulla schiena del cane non lo turbi granché. È, certo, in allarme e attento, ma chi non lo sarebbe nel bel mezzo di una catastrofe naturale?

Non siano certi della provenienza di questa foto. Almeno una fonte la presenta come scattata in Paraguay, quando nel giugno 2014 i fiumi Parana e Paraguay hanno esondato in seguito a piogge torrenziali, colpendo più di 200.000 persone residenti nei distretti di Ñeembucú, Alto Parana, Presidente Hayes e Alto Paraguay e nelle municipalità di Ayolas e Asuncion. Persone e, non dimentichiamocene, i loro animali. Altri dichiarano che questo tenerissimo salvataggio felino sia invece avvenuto in Serbia, forse durante l’inondazione del 2014.

Sinceramente poco importa la provenienza: il concetto che ci preme sottolineare è la totale compassione di questi due animali, pronti a sfidare tutti i cliché cane-gatto pur di mettersi in salvo da un pericolo mortale. Senza l’aiuto del cane il micio sarebbe sicuramente annegato, e chi lo sa che questi due animali non si conoscessero già da prima dell’emergenza? Siamo però sicuri che si sarebbero ugualmente porti la zampa a vicenda.

Certo, lascia amareggiati che troppo spesso in queste tragedie gli animali non abbiano l’aiuto dell’uomo. E che troppo spesso debbano arrangiarsi da soli. Resta la speranza che Karen Forcado, la donna che ha scattato la foto, abbia deposto la macchina fotografica e li abbia aiutati, dopo.