La storia del gatto ingordo e del pappagallo

E’ noto come il gatto sia protagonista di più di una leggenda e di più di una storia di folklore. Tra queste, c’è Il gatto e il pappagallo: il nostro felino, in realtà, qui fa più la figura del ghiottone infame che dello splendido e affascinante animale che è.
La storia ha origine da una leggenda indiana scritta per mettere in guardia dai pericoli del peccato capitale dell’ingordigia, ma considerato come la dea Sasti, divinità indiana con sembianze feline, sia patrona di fertilità e maternità, è più probabile che la storia indiana originale avesse protagonisti differenti e abbia soltanto ispirato questa trasposizione.

Tutto inizia con un reciproco invito a cena tra il gatto e il suo amico pappagallo. Il gatto, in verità, presenta una cena piuttosto misera, mentre il pappagallo accoglie l’amico con una tavolata sontuosa compresa tra l’altro di 498 torte. Eppure la cena sontuosa non basta al felino che dopo aver preteso anche le due torte destinate al volatile dichiara di avere “appena stuzzicato l’appetito”. E non contento, completa il pasto gustandosi il pappagallo stesso.

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Una vecchia signora, indignata per aver assistito al tradimento di un’amicizia, segue ben presto il pappagallo nello stomaco del gatto. E così vale per un viaggiatore col suo asino, un re in processione con la sua sposa, il suo seguito e due elefanti. Colpevoli, tutti loro, di aver incontrato il gatto lungo la strada e avergli intimato di lasciarli passare e liberare la strada.

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Oramai il gatto è sazio, ma quando incontra due granchi che, come quanti prima di loro, pretendono di chiedergli di spostarsi e lasciarli passare, non resiste: è tanto ingordo da non conoscere limiti. Questo ultimo assaggio è, non a caso trattandosi di una storia contro la gola, la sua rovina: sono infatti i granchi a spingere i “prigionieri” del gatto ad agire e a collaborare nell’aprire un buco nel suo stomaco, da cui poter fuggire.

E così, mentre vecchina, re e seguito, elefanti, viaggiatore, asino e granchi riguadagnano la libertà, con in testa il pappagallo che regge con fare trionfale le due torte che avrebbe voluto per sé, il povero gatto è costretto a passare la serata a rammendarsi lo stomaco!