La tragica storia di Zampina, uccisa dai cacciatori in un gesto deliberato

Chi conosce un po’ GcomeGatto, sa che questa redazione è tutt’altro che sorda alle richieste di chi desidera raccontare una propria storia. E a maggior ragione, pensiamo sia importante farlo quando un animale ha subito un’ingiustizia. Per questo, a rischio di far piangere qualche lettore, ci facciamo portavoce, sotto richiesta della signora Martina, di una triste vicenda: la tragica storia di Zampina, gattina di Formigine (Modena) rimasta vittima dei cacciatori.

Zampina è entrata nella vita di Martina, la sua mamma umana, in un giorno di pioggia. Il giro dei vicini di casa, fatto chiedendo se qualcuno avesse smarrito una gattina bianca e nera, ha dato esiti negativi. Così Zampina ha guadagnato una nuova famiglia, e Zampone detto Silvestro, il micione di casa, una compagna a quattro zampe che sarebbe poi diventata a lui molto cara.

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E la nostra protagonista felina era affezionata eccome alla sua famiglia, tanto da, anche quando si concedeva un giretto attorno alla sua casa di campagna, non allontanarsi mai troppo dai “confini”.

Parlando di confini, la catasta di legna che si vede nella foto sottostante è a 70 metri dalla casa di Martina.

Un dettaglio che potrà sembrare poco importante, finché non precisiamo che Zampina è stata trovata proprio lì il pomeriggio del 24 ottobre 2018, crivellata da cento pallini… e che il limite entro cui i cacciatori, presenti in quantità nella zona, possono sparare, è di 100 metri.

Dalla radiografia del corpo della povera Zampina, si capisce che i colpi sono stati sparati a distanza ravvicinata, come ha confermato anche il capo della Polizia Municipale. Non solo: la micia è stata trovata in posizione tale da indicare che “desse le spalle” alla casa al momento fatale. Segno che indica che il cacciatore responsabile della sua morte ha sparato in direzione dell’abitazione.

“I nostri animali sono in pericolo. Non dovrebbero.
E non credo di dover essere io a non poter passeggiare a 100 metri da casa mia”

Questo ha detto alla redazione di GcomeGatto Martina, e noi non possiamo che essere d’accordo.

Ora, per il capriccio di un cacciatore ancora non identificato, Zampina riposa nella terra, sola. Lei che era affettuosissima e avrebbe voluto solo stare accanto a chi amava. A soffrire la sua perdita è anche l’amico Zampone, che senza di lei si sente perso e passa il tempo in braccio a Martina.

Come se la vicinanza della sua mamma umana potesse lenire la scomparsa della sua sorellina.

La tragica storia di Zampina racconta di dolore, perdita, ma non solo. Anche rabbia e determinazione. “Me la sogno di notte e coccolo anche l’altro per lei”, ha detto Martina.

E proprio in ricordo di Zampina non intende arrendersi. Ha raccontato la sua storia tramite diversi media, come Sassuolo2000, la Gazzetta di Modena, un’intervista con Trc andata in onda sul tg e sulla rubrica La Zampa, nonché sul giornale radio locale di Radio Bruno.

Al momento in zona ai cacciatori è vietato calpestare le zone coltivate, e sussiste appunto la distanza di sicurezza di 100 metri. Ora, Martina punta a interdire l’area ai cacciatori.

“Non abbiamo intenzione di lasciar perdere la battaglia
contro la caccia, quantomeno nella nostra zona”

Presenterà il problema al consiglio di frazione, intende recarsi in Comune per sapere come procedere e non è escluso che si metta in moto una raccolta firme. Occorrerà rivolgersi alla Polizia Provinciale, deputata a risolvere questo tipo di problemi. C’è anche in programma un incontro col Movimento animalista di Modena. La controversia presto o tardi approderà in regione e allora la Federcaccia farà ricorso, ma comunque Martina non intende arrendersi.

La tragica storia di Zampina non verrà dimenticata. E speriamo sia di ispirazione a chi ha pianto la morte di un animale amato per colpa dei fucili dei cacciatori.