Poesie felinamente natalizie… per un Natale speciale

Il Natale si avvicina sempre di più. Per i credenti è la notte in cui è nato Gesù Bambino; per alcuni un’occasione per scambiarsi doni con spirito aperto e gentile; per altri ancora, inutile negarlo, una estenuante giornata in cui tocca sopportare orde di parenti e domande curiose e inopportune da persone che non si incontrano per il resto dell’anno. Per tutti i gattofili, a prescindere dalla loro opinione del Natale, GcomeGatto ha scovato tre poesie felinamente natalizie!

I gatti, la nascita di Gesù Bambino e la Vergine Maria

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Un gatto randagio accomodato vicino al rilievo in marmo raffigurante la Vergine Maria presente al Ponte Rialto di Venezia. Fonte: http://www.fotolibra.com/

I gattofili più sfegatati conoscono senza dubbio già la leggenda della “emme” presente sulla fronte di alcuni mici: secondo tale leggenda, la “emme” sarebbe il segno della carezza che la Madonna, intenerita nel vedere la mamma gatta che aveva partorito nella stalla accoccolarsi per scaldare col suo corpo anche Gesù, ha regalato alla micia.

Bethany Roberts, scrittrice di libri per bambini, ha dedicato al legame tra la Madonna e i gatti alcuni versi. Nella sua poesia The Legend of the Cat, tutti gli animali vengono a visitare il neo-nato Gesù Bambino. Il gatto, mentre tutti si chinano in reverenza, commosso fino al profondo del cuore non riesce a fare altro che guardare il bimbo con occhi splendenti. Quando tutti i suoi simili se ne sono andati, è l’unico a rimanere… e la Vergine Maria così gli si rivolge:

“Caro Gatto,” disse lei, “caro, cocciuto,
orgoglioso e caparbio animale, io ti benedico.
Da questo giorno, lasciati alle spalle le lande disabitate.
Giacchè sei rimasto qui, nessuno avrà mai
il potere di chiamarti servo,
eppure il focolare ti accoglierà sempre con favore.
Sarai sia libero, sia affezionato all’uomo.
E tante saranno le famiglie che sorrideranno
nell’ascoltarti gorgheggiare
il tuo apprezzamento verso la tua casa
come una vibrante teiera farebbe.”

Uno stupendo dono, quello della Vergine Maria: la possibilità di amare l’uomo e da lui farsi amare, senza perdere per questo il lato selvaggio intrinseco in ciò che è felino.

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