Siberia: ritrovato un cucciolo di leone delle caverne perfettamente conservato nel permafrost

Di felini, ormai lo sappiamo, ne esistono numerose specie e sottospecie, ciascuna con le sue caratteristiche distintive. Non tutti, però, conoscono gli antenati dei nostri felini odierni, coloro che calcavano la nostra Terra durante le ere geologiche precedenti. Qualche indicazione a riguardo può fornircela il cucciolo di leone delle caverne Sparta.

Foto di Love Dalén

Il cucciolo di leone delle caverne Sparta, appartenente più precisamente alla sottospecie nota come Panthera leo spelaea, è stato ritrovato come fossile tra il 2017 e il 2018 in Siberia ed è poi finito in custodia presso il Centro di Paleogenetica di Stoccolma.

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Sparta era in realtà una femmina, vissuta circa 30.000 anni fa.

Il suo ritrovamento è importante in particolare per lo stato straordinario del fossile: era ancora ricoperto di pelo dorato, e i denti, la pelle, i tessuti molli e i baffi erano ancora intatti. Questo stato di conservazione è probabilmente dovuto a una precoce sepoltura, non a opera di un genitore o un predatore bensì di una frana o del permafrost.

Foto di Love Dalén

Con ogni probabilità, quindi, a provocare la morte di Sparta è stata appunto una frana o una caduta all’interno di una frattura del permafrost. Il corpo presenta infatti sì segni di traumi, ma non causati da un predatore o comunque di violenza di quella natura. A provocarli, infatti, la possibile caduta.

Comunque sia andata, la scoperta più interessante che ci ha regalato il cucciolo di leone delle caverne Sparta riguarda una particolarità del suo mantello. È infatti provvisto di sottopelo, utile a sopravvivere al gelo del nord. Forse la nostra cucciola è nata in Alaska, dove il Panthera leo spelaea era abitante abituale. Il Panthera leo spelaea, oggi estinto, presentava un’altezza di circa un metro e una lunghezza di circa due metri, coda esclusa, con dimensioni di poco inferiori a quelle dei leoni africani moderni.

Per chi fosse interessato, qui si possono leggere le analisi preliminari eseguite su Sparta

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