Un passaporto per i gatti navigatori del XX secolo: leggenda o realtà?

Non è una novità che, sulle navi, in tempi nemmeno tanto antichi i gatti fossero considerati una necessità. Rinomati per le loro doti di cacciatori, erano l’unica vera salvezza contro i topi, che in caso di infestazione portavano malattie e si nutrivano del cibo destinato agli occupanti umani. Non solo, pare che persino un gatto a bordo fosse considerato presagio di fortuna e che la loro vista, tanto miracolosa al buio, potesse guidare i marinai verso la luce più vicina, e quindi la salvezza durante le tempeste. Voci suggeriscono persino che esistesse un passaporto per i gatti navigatori. Ma era davvero così?

Questa immagine, a primo impatto, suggerirebbe proprio di sì.

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Fonte: Getty Images

Herman, questo il nome del micio, stando a questo documento avrebbe ricevuto il passaporto nel 1943.

Tuttavia, possiamo affermare che esisteva, in linea generale, un passaporto per i gatti navigatori? La risposta è: non esattamente.

La storia dietro al passaporto di Herman il gatto

In seguito a una ricerca approfondita, siamo riusciti a risalire al video originario, datato 1943 (che si trova alla fine dell’articolo). Inoltre, sembra proprio che alla vicenda abbia dedicato qualche riga nientemeno che il New York Times datato 15 gennaio 1943 (consultabile on line qui trovate la notizia a pagina 3). La breve trattazione, riportata al di sotto dell’immagine, recita:

Considerata la sicurezza richiesta nel porto, anche i gatti devono possedere un documento identificativo (ricordiamo che si era ancora nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, e le basi militari dovevano applicare e seguire severe regole, ndr.) Pertanto queste credenziali, comprensive dell’impronta della zampa, sono state rilasciate al gatto appartenente a un’unità della Guardia Costiera di Baltimora.

Inoltre, se osserviamo bene il documento, nella barra più scura posta in alto è riportata la scritta “Identification only – Not a pass” (non è un pass – documento esclusivamente identificativo, ndr.). Invece, scendendo verso il basso, leggiamo alla voce occupazioneExpert mouser” (cacciatore di topi esperto, ndr.); quindi Herman aveva una vera e propria posizione lavorativa.

Alla luce di quanto esposto, dunque, il fatto che la Guardia Costiera di Baltimora abbia creato questo documento per Herman non rende la pratica una consuetudine. Anzi, potrebbe persino essere stato l’unico felino, persino a Baltimora stessa, a riceverne uno!

Il video

In chiusura, per sorridere un po’, vi mostriamo il video che siamo riusciti a reperire. Si vedono due militari intenti a prendergli l’impronta. Successivamente, è stato tenuto fermo per una rapida foto e infine premiato con una bella cucchiaiata di cibo.