Video – Si chiama Kim Silva e insegna il linguaggio dei segni ai gatti

Kim Silva era un’insegnante per sordi alla American School for the Deaf prima di cimentarsi in questo nuovo esperimento e dedicare tutto il suo tempo al confronto delle sue tecniche con il mondo felino. “Dovevamo iniziare questo progetto con un gatto sordo, ma i tempi del suo trasferimento si sono dilungati e così abbiamo provato sui nostri gatti.” spiega la signora Kim, che così ha cominciato con i propri felini, anche se non erano sordi. “Avevo due gatti, Bear e Bobcat. Bobcat, quello più giovane ha imparato subito a capirmi”. continua a raccontare la donna, palesemente entusiasta dell’evoluzione del suo esperimento che viene mostrato in un video di circa tre minuti.

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Alcune parole vengono riconosciute maggiormente, come ad esempio “vieni qui”, “ancora”, “siediti”“dammi il cinque”, “sonno”, “gioco”, “cibo”, “gamberetti”.. mentre altre hanno scarso impatto sul loro apprendimento. Ovviamente loro capiscono, ma non sanno usare a loro volta i segni per rispondere a loro volta alle persone.
Nel video è presente anche Bambi, una siamesina sorda, che interagisce maggiormente con Kim: “A Bambi piace l’attenzione e gli piace giocare a palla. Si allunga fino a toccare la mia mano per dirmi ‘gioca’”.
La professoressa è entusiasta dei risultati raggiunti: I gatti che l’hanno appreso interagiscono molto di più con la gente perché vogliono comunicare. Bobcat mangiava e dormiva prima di imparare i segni. Interagiva con altri gatti, ma ignorava le persone. Dopo aver imparato i segni a 7 anni di età, è diventato un gatto straordinariamente estroverso! I miei gatti rispondono anche alle altre persone se comunicano con questo linguaggio”.
“Siamo sulla buona strada”
dice convinta la professoressa e, chissà, forse più in là scopriremo nuovi metodi per comunicare con i nostri amici pelosi.